"Salve… (sorrisino) caduto un armadio di venticinque chili sopra dito"
"Oh povera ma guarda che scarpone, fammi un po' vedere. Anche a me è successo una volta, insegnavo in una palestra e giocando a tennis mi si è rotta la caviglia. E bla bla bla…"
Mamma annuisce, ride quando ride la sconosciuta, si fa seria quando si fa seria lei e scuote la testa quando pensa che il discorso lo richieda.
Sono ferme davanti ai carrelli del supermercato, e Mamma sta aspettando che Brontolo la venga a prendere dopo la spesa.
"Ma sei qui da sola? non hai dei vicini di casa? una madre? un marito?"
"Siamo soli qui, ho un marito e i vicini di casa non sono troppo amichevoli"
"Ma come? Pazzesco! Ti aiuterei io, ma non guido… chiedi ai genitori dei compagni di asilo dei tuoi figli! Bambina, parla! I Tedeschi sono molto disponibili ad aiutare chi ha bisogno"
La signora ha parlato e parlato per tutti i trenta minuti in cui Brontolo si è fatto aspettare, le ha raccontato dei figli, delle case in cui ha vissuto, della morte del cane del suo vicino, del fatto che Brontolo ha senz'altro un'amante e ha fermato un signore per accompagnare a casa Mamma, visto che l'attesa stava diventando troppo lunga per una bambina in quello stato.
Quando infine Brontolo è arrivato lo ha sgridato per il ritardo e lo ha ammonito aspramente di aiutare in casa la sua dolcissima moglie.
Poi ha abbracciato Mamma, l'ha baciata e il suo profumo le è rimasto addosso per ore.
Ha il suo indirizzo e numero di telefono, e non vede già l'ora di reincontrarla.
Così ora Mamma ha una nuova amica...